Modica: lettera di un giovane residente

Fonte: www.laspia.it
Autore: Redazione
Riceviamo e pubblichiamo una (bellissima ed accorata) lettera di un diciottenne cittadino modicano, Dario Lauretta, sulla situazione dei furti a Modica.
Gentile Redazione de “La Spia”,
a scrivervi è un ragazzo, ormai allo strenuo: deluso, irritato e negativamente sorpreso per la situazione di inciviltà alla quale è sottoposto ogni giorno.
Molto probabilmente non importa a nessuno di un testo messo a punto da un diciottenne, ma in fondo, non è forse così che governa il nostro paese? Intriso di indifferenza e menefreghismo.
Scrivo da Modica, provincia di Ragusa, per l’esattezza scrivo da una contrada situata in precedentemente scritta città: Zappulla. Da mesi, che dico, da anni la contrada Zappulla, a ritmi alterni, è soggiogata da malintenzionati che violano la privacy delle persone rubando di casa in casa e stuprano la sicurezza e l’animo di noi abitanti, comuni mortali. Dante ci definirebbe anime in pena, già in quanto siamo costretti ad aver paura di abbandonare le nostre abitazioni nel timore assillante di esser privati non solo dei nostri beni mobili, ma anche degli stessi immobili.
La situazione è sconcertante: negli ultimi anni sono state svaligiate decine e decine di abitazioni, ma il nostro comune, sempre attento ai propri cittadini, si è mostrato impassibile. Recentemente gli abitanti della zona, ormai sfiniti da quella che sembra esser diventata una guerra di trincea, hanno ottenuto un incontro col sindaco, il quale ha sortito effetti insignificanti, almeno per il momento.
Ma qui non si parla solo del comune di Modica, si parla dell’intero sistema governativo che dovrebbe garantire sicurezza ai propri cittadini, ma che invece preferisce spendere i soldi dei cittadini stessi per opere di dubbia qualità e urgenza.
Non so se questa lettera verrà presa in considerazione o meno, io ho fatto il mio dovere di cittadino italiano, spero dal canto mio, possa essere messo in luce il problema dai mezzi di informazione quale il vostro.
Un cittadino stanco di soprusi.